Occhiaie: una termine che evoca sempre stanchezza e ci lascia un senso di disagio. Come mi vedono gli altri? La zona dello sguardo è la più strategica del viso, quella che ne modula l’espressività. Una corretta prevenzione (niente fumo, uso degli occhiali da sole e da vista quando necessario) e un eye care mirato fin dalla giovane età aiutano a mantenerlo fresco. Ma con il passare degli anni, complice l’estrema suscettibilità all’aging favorita dalla carenza del derma e delle ghiandole sebacee, occorrono trattamenti più incisivi, come quelli proposti dalla medicina estetica.
Ecco comparire segni e occhiaie che non vorremmo mai vedere. Per migliorare la qualità della pelle, e ridurre le rughette e le iperpigmentazioni, è utile la biostimolazione a base di acido ialuronico NASHA con deboli legami di stabilizzazione, che dona un’idratazione e un sostegno alla pelle long lasting.
La novità è l’uso di un particolare iniettore a forma di penna, che permette di distribuire l’acido ialuronico in modo molto omogeneo e con modalità più soft rispetto all’ago tradizionale. Sono sufficienti 3-4 sedute e l’effetto dura 6-8 mesi.
In alternativa alla biostimolazione, e soprattutto per attenuare l’alone “bluastro” delle occhiaie, sono utili i peeling specifici per questa zona, come quello formulato con uno speciale gel a base di acido lattico e acido tricloroacetico. Bastano 4-5 sedute per schiarire, levigare e tonificare la pelle e attenuare così le occhiaie.
Anche le infiltrazioni con acido ialuronico in microparticelle, stimolando la produzione di collagene e rendendo la pelle più compatta e tonica, sono un valido trattamento anti-occhiaie. Le iniezioni si effettuano con microcannule flessibili a punta arrotondata, che sono meno dolorose di un ago e creano meno ecchimosi. Le “zampe di gallina”, dovute alla contrazione del muscolo orbicolare dell’occhio, si possono correggere con un “classico”, la tossina botulinica. “Il botulino può aiutare anche ad aprire lo sguardo alzando la coda del sopracciglio per ottenere un lieve effetto lifting sulla palpebra”, spiega Piersini. A complemento delle sedute dal medico estetico, sono utili i massaggi linfodrenanti e gli integratori a base di bioflavonoidi della frutta (estratti da semi d’uva e mirtillo) e vitamina C, da assumere per cicli di 2-3 mesi.
Pubblicato su Vogue.it il 14 agosto 2012
a cura di Claudia Bortolato